Il 4 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto lavoro 2023(D.L. n. 48/2023), al fine di adottare Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. Di fatti, tramite l’approvazione di tale Decreto, il governo intende rivedere alcuni elementi in merito alla disciplina dei contratti di lavoro, delle misure di sostegno e inclusione delle famiglie e introdurre nuovi incentivi per l’assunzione dei giovani.
Di seguito le principali novità.
Riduzione del “cuneo fiscale” introducendo nuovi sgravi contributivi
È previsto l’innalzamento dal 2 al 6% (se la retribuzione imponibile mensile non eccede l'importo di 2.629,00€) dell’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali IVS a carico dei lavoratori dipendenti dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (esclusa la tredicesima mensilità). L’esenzione raggiunge il 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923,00€.
Per il solo anno 2023 viene incrementato, inoltre, il tetto massimo di esenzione fiscale e contributiva dei cosiddetti fringe benefit (riconosciuti dal datore di lavoro) che passa da 258,23€ a 3.000,00€ per i soli lavoratori dipendenti con figli. Nell’importo massimo previsto possono essere comprese anche le somme rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche. Per i lavoratori dipendenti che non rientrano nella categoria prevista resta confermato il limite di esenzione di 258,23€.
Proroga contratto di lavoro a tempo determinato
Viene allentata la stretta operata dal Decreto Dignità (Dl 87/2018) in materia di contratti di lavoro, introducendo nuove causali grazie alle quali sarà possibile prorogare o rinnovare il contratto a tempo determinato dopo i primi 12 mesi di durata, fino a un massimo di 24 mesi. Le ragioni che possono giustificare tale proseguimento sono tre: casi previsti dai contratti nazionali, territoriali o aziendali; esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti (datore di lavoro e lavoratore) entro il 31 dicembre 2024; la sostituzione di altri lavoratori (ad esempio in congedo maternità o paternità).
Incentivi per assunzioni e trasformazioni contratti a termine
I datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato i beneficiari del nuovo Assegno di inclusione, compreso il contratto di apprendistato, potranno usufruire di un esonero contributivo del 100% (fino 8.000,00€ l’anno) per 12 mesi.
In caso di assunzione a tempo determinato (o stagionale) è riconosciuto esclusivamente lo sgravio del 50% (fino 4.000,00€ l’anno) per 12 mesi e comunque non oltre la durata del rapporto lavorativo.
Il decreto estende, invece, l’esonero del 100% a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine.
Altro incentivo è previsto per le assunzioni, dal 1° giugno al 31 dicembre 2023, dei giovani Neet con meno di 30 anni, ovvero giovani che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studio e formazione, iscritti al programma Iniziativa Occupazione Giovani, pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali per 12 mesi.
In conclusione
Queste e ulteriori misure sono previste dal nuovo Decreto lavoro, alcune con decorrenza immediata altre a partire dal 2024. Numerose però sono le perplessità che i nuovi provvedimenti suscitano negli esperti del settore e che intendono chiarire prima dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento e comunque entro i 60 giorni dalla pubblicazione dello stesso.